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AUTOSTRADA
PEDEMONTANA
UN’INFRASTRUTTURA
INUTILE CHE FA MALE AD AMBIENTE E TERRITORIO | | |
Sabato
10 giugno, dalle ore 10
manifestiamo
a
Milano in piazza Città di Lombardia, sede della Regione | | |
La
propaganda di Regione Lombardia e della società Autostrada
Pedemontana Lombarda (APL) magnifica la nuova autostrada che
attraverserà la Brianza come un condensato d’intelligenza tecnica,
un’infrastruttura collocabile a pieno titolo nelle grandi opere del
futuro, rispettosa dell’ambiente, costellata di percorsi ciclabili
- per i quali però mancano progetti e soldi e annunciando persino la
creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).
Cemento
e asfalto diventano elementi di pura e idilliaca poesia.
Una narrazione
finta e surreale per nascondere la realtà e la verità di una
infrastruttura inutile, che non risolverà i problemi viabilistici,
che sulle tratte B2, C e D divorerà il territorio squassando aree
libere e boscate anche di pregio e resuscitando il rischio diossina
TCDD del disastro ICMESA del 1976, laddove il tracciato intersecherà
i terreni ancora contaminati.
Il
territorio, l’ambiente, la biodiversità e i servizi ecosistemici
che consumerà non saranno mai più recuperati, il denaro pubblico
speso non sarà più disponibile per progetti più utili e
sostenibili.
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La
Regione Lombardia, unico soggetto a cui fa capo il potere decisionale
ha finora:
rifiutato
qualsiasi Interlocuzione con le rappresentanze del territorio
comunicando solo la propria volontà nel proseguire senza alcun
ripensamento ne modifica progettuale,
respinto
ogni proposta di confronto sulla riduzione del danno ambientale che
l’infrastruttura produrrà, negandone l’incompatibilità con
l’ambiente e definendo immodificabile
l’attuale progetto,
trasformato
la natura del finanziamento misto pubblico-privato in un
finanziamento pressoché totalmente pubblico,
ignorato
l’impatto aggiuntivo che si avrà sul traffico intercomunale
generato dai flussi veicolari di breve e media percorrenza in fuga
dall’elevato pedaggio autostradale,
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Come
gruppi, associazioni ambientaliste e liste civiche, da tempo abbiamo
avuto un ruolo fondamentale nella resistenza alla realizzazione di
Pedemontana, occupandoci dell’analisi approfondita del progetto,
della sensibilizzazione di cittadini e istituzioni per far crescere
la coscienza della necessità di salvaguardare il territorio e di
indirizzare le risorse su nuovi modelli di sviluppo per la Brianza.
Ci
siamo e continueremo ad esserci con la nostra opposizione e il nostro
attento controllo.
Seguiamo
con attenzione anche il ricorso alla giustizia amministrativa
presentato dal Comune di Lesmo per contestare la legittimità delle
ripetute proroghe delle dichiarazioni di pubblica utilità di
un’opera che ormai è evidentemente inutile, dispendiosa,
impattante per territorio e ambiente e causa di un enorme spreco di
risorse pubbliche.
| | Per
evitare le nuove lacrime amare con cui saremmo costretti a piangere
nuovi disastri, causati da un modello di sviluppo fallimentare e
insostenibile che si continua a perseguire, saremo davanti alla
Regione Lombardia ad esprimere, ancora una volta, la nostra
contrarietà all’autostrada Pedemontana Lombarda e per dire che la
vera transizione ecologica sarà possibile solo quando i progetti
come quello di Pedemontana cesseranno di essere presi in
considerazione. | |
I
gruppi e le associazioni ambientaliste
e
le liste civiche delle tratte B2-C-D dell’autostrada:
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Alternativa
Verde Desio, Comitato Parco Groane Brughiera, Coordinamento No
Pedemontana, Comitato
Ambiente Bovisio Masciago, Comitato Ferma Ecomostro tratta D breve,
Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate,
Legambiente
circolo Laura Conti di Seveso, Legambiente Seregno, Legambiente
Desio, Lista Altra Bovisio, Passione Civica Cesano M, Seveso Futura,
ViviLissone, Movimento No Pedemontana Lesmo-Camparada-Arcore,
Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda,
Monza per un Buon Clima, Gruppo Valle Nava Casatenovo, ImmaginArcore,
MeltingPot Arcore, Prospettiva Civica Arcore, Un Parco per
Bernareggio, Fridays For Future Brianza Vimercate e Bellusco,
Comitato per la Difesa del Territorio Lissone, Sinistra per Desio.
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| | | | | | | | | | PEDEMONTANA: NON CI
RASSEGNIAMO | | | L’Amministrazione Comunale di Lesmo, guidata dal Sindaco Montorio e
sostenuta da molti cittadini, ha attivato un ricorso al Tribunale
Amministrativo Regionale (TAR) contro uno degli atti che consentirebbe
alla società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) di completare
l’infrastruttura: la proroga della dichiarazione di pubblica utilità su
cui sussistono molti dubbi di legittimità perché più volte reiterata. | | Difficile fare previsioni su quale sarà l’esito del ricorso, è tuttavia
un’azione concreta di un’amministrazione della tratta C che si è resa
conto di come la Pedemontana devasterebbe il territorio e l’ambiente in
quella dove ne è pianificato il completamento.
Un ricorso
conseguenza della totale indisponibilità di Regione Lombardia verso le
istanze e le preoccupazioni delle amministrazioni e dei gruppi
ambientalisti. | | Sarà una partita complicata, certamente non risolutiva, ma che, ci
auguriamo, possa consentire l’apertura di nuovi scenari, al momento non
presi in considerazione dalla Regione e basati sulla messa in
discussione dell’infrastruttura così come voluta e progettata. Anche i
recenti incontri chiesti e ottenuti da singole amministrazioni con la
soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), mera concessionaria senza
attribuzione decisionale ampia, si sono rivelati puramente informativi
ottenendo solo dinieghi alle richieste di modifiche progettuali
sostanziali avanzate. | | Come gruppi, associazioni ambientaliste e liste civiche abbiamo avuto
un ruolo fondamentale nella resistenza alla realizzazione di
Pedemontana.
In questi anni abbiamo fatto informazione puntuale
con credibilità nei confronti di amministrazioni locali, associazioni e
cittadinanza, facendo crescere la consapevolezza, ci siamo confrontati
con le Istituzioni e con la politica, abbiamo anche ottenuto risultati
facendo applicare leggi e normative. | | La scelta di Lesmo è stata favorita anche dal nostro lavoro e dalla
mobilitazione, col Movimento No Pedemontana lesmese che è stato
determinante nell’infondere il coraggio necessario per l’atto di
ricorso al TAR. | | | Per questo, la mobilitazione e l’azione di contrasto devono continuare. Manteniamo
ferma l’attenzione sulle compensazioni ambientali e le mitigazioni, sia
per garantirne la qualità che per impedire che possano essere decurtate
o snaturate a causa della crescita dei costi di realizzazione
dell’autostrada. | | Riteniamo poi inaccettabile la scelta di realizzare la Greenway solo al
completamento della tratta D, il cui destino risulta ad oggi
sconosciuto. Per la tratta D breve attendiamo qualche provvedimento
ufficiale, giudicandola un progetto anch’esso devastante per
l’ambiente, dai costi stimati altissimi e oltretutto inutile perché
posizionata a breve distanza e parallela ad un’autostrada già in
esercizio. Confidiamo e siamo fiduciosi che le amministrazioni del
vimercatese interessate a questa tratta, mantengano in tutte le sedi
opportune e nel rispetto degli impegni presi coi territori, la loro
contrarietà al progetto. Serve qui insistere sulla coesione tra il
territorio e i suoi amministratori, anche a fronte dei risultati
dell’analisi commissionata dalla Provincia al centro studi PIM che ha
avvalorato l'idea di possibili e più valide alternative. | | Proseguiremo con la nostra azione di contrasto alla Pedemontana,
lavorando per una nuova iniziativa pubblica, prevista per sabato 10
giugno a Milano davanti a una sede della Regione, per rendere ancora
più visibili le ragioni che stanno alla base del nostro impegno. La
partita per noi non è chiusa, il coraggio e la volontà ci sono ancora e
riteniamo che non sia mai il tempo della rassegnazione perché il nostro
territorio merita attenzione e salvaguardia e non il disastro
ambientale conseguente al completamento dell’autostrada. | | In
assenza di una attenzione al suolo che ormai è pesantemente
consumato in Monza Brianza, alla vegetazione e naturalità che si
assottiglia con conseguenti effetti climatici deleteri e con un futuro
cupo per le nuove generazioni, continuare a trovarci,
condividere, pensare per preservare il verde, per la salvaguardia
delle aree libere, per il ripristino della vegetazione che è
stata massacrata, rifiutare l’indifferenza e la rassegnazione,
godere insieme dei luoghi che ancora ci rimangono nella loro bellezza,
sono azioni che fissano il futuro di una specie umana che coevolve con
il resto del pianeta animale e vegetale.
| | | I gruppi e le associazioni ambientaliste e le liste civiche delle tratte B2-C-D dell’autostrada:
Ass.
Colli Briantei, Alternativa Verde Desio, Comitato Parco Groane
Brughiera, Coordinamento No Pedemontana, Comitato Ambiente Bovisio
Masciago, Comitato Ferma Ecomostro tratta D breve, Legambiente
Biassono, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Legambiente circolo
Laura Conti di Seveso, Legambiente Seregno, Legambiente Desio, Lista
Altra Bovisio, Lista Passione Civica Cesano M, Seveso Futura,
ViviLissone, Movimento No Pedemontana Lesmo, Sinistra e Ambiente Meda,
Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, Monza per un Buon Clima,
Gruppo Valle Nava Casatenovo, ImmaginArcore, Meltingpot Arcore, Fridays
For Future Brianza Vimercate e Bellusco, Comitato per la Difesa del
Territorio Lissone, Sinistra per Desio, Un Parco per Bernareggio. | | |
| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | Comunicato stampa Osservatorio PTCP MB | | Si
prevede di consumare suolo agricolo per milioni di metri quadrati, ma
secondo Regione Lombardia: “il fatto non sussiste!”. Leso il principio
di realtà! | | Ogni
giorno leggiamo sulla stampa e sentiamo ora anche sulle reti televisive
e in alcuni programmi elettorali che è del tutto sbagliato consumare
nuovo suolo agricolo per motivi idrogeologici, produttivi,
paesaggistici, ecosistemici e in estrema sintesi ambientali. Numerose
sono le proposte di legge sul consumo di suolo a livello nazionale che
giacciono da anni in Parlamento, anche in recepimento di alcune
direttive dell’Unione Europea che mira a conseguire l'obiettivo di un
consumo netto di suolo pari a zero entro il 2050. Taluni sostengono che
tale compito spetti alle Regioni, dopo la riforma del Titolo V° della
Costituzione. | | Anche
la Regione Lombardia, dopo anni di non ascolto di petizioni nazionali e
proposte di legge di iniziativa popolare, ha approvato nel 2014 le
legge n. 31 che dovrebbe tendere alla riduzione del consumo di suolo,
con meccanismi “a cascata” sui diversi piani territoriali, a partire da
quello regionale (PTR), poi quelli provinciali (PTCP) e infine quelli
comunali (PGT). In realtà, oltre ad aver accumulato ritardi di
diversi anni rispetto a quelli previsti da quella stessa legge, questa
contiene alcuni escamotage e alcune definizioni che la rendono
praticamente inutile, se non peggio. | |  | | PEDEMONTANA | | Ci
riferiamo in particolare all’art. 2, che definisce il consumo di suolo,
che recita, alla lettera c): “consumo di suolo: la trasformazione, per
la prima volta, di una superficie agricola da parte di uno strumento di
governo del territorio, non connessa con l'attività
agro-silvo-pastorale, esclusa la realizzazione di parchi urbani
territoriali e inclusa la realizzazione di infrastrutture sovra
comunali;”. Ma non è così. | | Infatti
il comma 4 sempre dell’articolo 2 dice però: “La Giunta regionale, con
deliberazione da approvare entro dodici mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, sentita la competente commissione
consiliare, definisce i criteri di individuazione degli interventi
pubblici e di interesse pubblico o generale di rilevanza sovracomunale
per i quali non trovano applicazione le soglie di riduzione del consumo
di suolo di cui alla presente legge”. Naturalmente la deliberazione è
arrivata (DGR 1141 del 14/01/2019) ed esclude le opere di rilevanza
sovracomunale come, per esempio, le infrastrutture stradali,
contraddicendo logicamente quanto sentenziato al punto c) della stessa
Lr 31/2014, sopra letteralmente riportato. | | Facciamo però qualche esempio concreto per capire gli effetti pratici di tale situazione. | | La contrastata autostrada Pedemontana Lombarda
che, secondo alcune stime di massima da noi effettuate, ha consumato
per la parte già realizzata e consumerebbe ulteriore suolo (attualmente
libero da edificazioni), per complessivi 3 milioni di metri quadrati
(comprensivi dei collegamenti secondari), è come se non esistesse.
Questo non è consumo di suolo? Per la Regione no, e sarà così nei Piani
territoriali sotto ordinati (PTCP e PGT). Si consideri che il Piano
provinciale (PTCP di MB), che ha recepito le indicazioni del Piano
territoriale regionale (PTR) indica ai 55 Comuni della Provincia di
ridurre la soglia del consumo di suolo del 45%, per circa 4 milioni di
mq complessivi. Operazione resa quasi inutile nella realtà a livello
territoriale sovracomunale in quanto la riduzione ipotizzata verrà
fortemente compromessa dal passaggio di Pedemontana (3mln di mq non
computati come consumo di suolo). Una vera beffa! | |  | | PEDEMONTANA | | Anche
nel comasco, Provincia a noi prossima, si rischia il ripetersi di
questa condizione, laddove è progettata la realizzazione della Canturina bis,
una strada di collegamento che interessa più comuni. Un’arteria il cui
tracciato andrà ad interessare aree tutelate come zone di
riqualificazione ambientale ad indirizzo agricolo, zone di
riqualificazione ambientale ad indirizzo naturalistico e zone di tutela
naturalistica dentro i confini del Parco Regionale Groane-Brughiera.
Regione Lombardia ha messo a bilancio buona parte dei fondi necessari,
impegnandosi a trovarne la copertura economica completa. | | Oppure, prendiamo il previsto prolungamento della M5 a Monza, opera sovracomunale,
dove, a sud della Città, nel quartiere Casignolo, si prevede la
realizzazione di un grosso deposito - officina di quella metropolitana,
il quale consumerà circa 20 ettari di suolo agricolo oggi coltivato.
S’è preferito utilizzare una superficie libera invece di recuperarli su
aree dismesse (es. ex Falck di Sesto). Anche questi 20 ettari non
verranno considerati come consumo di suolo? | | Per la Regione, nessuna differenza tra piastroni di cemento e asfalto e aree agricole o
tutelate che invece dice di voler preservare per non consumare altro
suolo libero. Questo fatto è tanto più grave in una Regione e in una
Provincia, quella di Monza e Brianza, certificata da tutti i rapporti
come la “maglia nera” e la peggiore in Italia per suolo consumato e
caratterizzata da un livello altissimo di antropizzazione e
urbanizzazione. | | La
contraddizione è reale e sarà evidente: il consumo di suolo misurato da
ISPRA nei comuni interessati da queste opere sarà impietoso, così come
i costi enormi generati dalla perdita di suolo libero. Dati già
evidenti negli anni passati nei comuni attraversati dalla Tangenziale
Est Esterna e dal tratto già realizzato di Pedemontana. C’è solo da
auspicare un ripensamento della Regione e soprattutto dei Comuni che
vedono quelle infrastrutture sovracomunali passare sul proprio
territorio. Serve una legge chiara, da applicare senza scappatoie, che
sia veramente utile per arrestare la cementificazione indiscriminata
della Brianza e in Lombardia. | | IL COORDINAMENTO AMBIENTALISTA OSSERVATORIO PTCP DI MB | | Monza e Brianza, 30 marzo 2023 | | | | |
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