rit.  Guericke
  
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Otto von Guericke

(Magdeburg 20.11.1602-Hamburg 11.5.1686)
       

Cenni biografici 


 
         

a cura  de L' Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, Italia

 

  


    
Discendente di una agiata famiglia di Magdeburgo, studiò legge alle università di Lipsia (1617-1620), Helmstedt (1620) e Jena  (1621-1622), per poi recarsi a Leida, dove, accanto agli studi  giuridici, frequentò corsi di matematica e cominciò ad occuparsi  di problemi ingegneristici. Dopo aver ricoperto diverse cariche   pubbliche nella sua città natale, nel 1631, si spostò a Erfurt, per  lavorare come ingegnere per il governo svedese, passando,   quindi, nel 1635, al servizio dell'Elettore di Sassonia. Negli anni     tra il 1646 e il 1676, tenne la carica di borgomastro di  Magdeburgo. Nonostante il suo tempo fosse largamente   assorbito dalla vita pubblica e dai relativi oneri, von Guericke  continuò, comunque, ad occuparsi di scienza sperimentale, e venne presto a conoscenza dei nuovi sviluppi del dibattito fisico connessi alle innovative teorie cartesiane e agli esperimenti   barometrici di Torricelli. Allo scopo di mettere alla prova le tesi  "pleniste" (che negavano l'esistenza del vuoto) di Descartes, von Guerické ideò e realizzò - pur tra molti insuccessi - diversi modelli di pompe per produrre il vuoto. Negli stessi anni, si impegnò anche a ripetere gli esperimenti barometrici e a studiare   a fondo il problema della pressione dell'aria.  E' nell'ambito di questi interessi che, nel 1657, von Guericke realizzò il suo più famoso esperimento. Due semisfere di bronzo di circa 50 cm. di diametro perfettamente combacianti vennero unite l'una all'altra dopo che, al loro interno, era stato prodotto il vuoto mediante una pompa pneumatica. Incredibilmente, per  separare le due componenti occorreva la forza congiunta di due  pariglie di 8 cavalli, che tiravano in direzioni contrapposte. Il    suggestivo esperimento, inizialmente descritto nella Mechanica hydraulico-pneumatica di Gaspar Schott (1657) e poi spettacolarmente ripetuto davanti alla corte berlinese nel 1663, servì a confermare le scoperte torricelliane e ad evidenziare i   sorprendenti effetti della pressione atmosferica.
     
   
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Otto von Guericke, Kaspar Schott Janssonius a Waesberge, 1672 - 244 pagine