rit.Galvani
    
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Luigi Galvani

 
 Bologna 09.10.1737-Bologna 04.12.1798
   
  La vita e le opere
 
a cura di Marco Bresadola e Paolo Fezzi -Università di Bologna
 
         
1737 Il 9 settembre Luigi Galvani nasce a Bologna, primo figlio di Domenico Galvani, un orefice, e Barbara Caterina Foschi. Dopo i primi studi di grammatica e «belle lettere», Luigi si iscrive all’Università, dove frequenta dapprima i corsi di filosofia per poi indirizzarsi verso la medicina e le materie scientifiche. Contemporaneamente frequenta l’Istituto delle Scienze di Bologna, una delle principali istituzioni scientifiche dell’epoca, dove segue i corsi di fisica, chimica e storia naturale.
 
1759 Galvani prende la laurea in filosofia e medicina e intraprende i primi passi per accedere alla carriera accademica. Nel 1761 diviene «alunno» dell’Accademia delle Scienze di Bologna (aggregata all’Istituto delle Scienze) e nel 1762 discute e pubblica la tesi De ossibus (Bologna, 1762), che gli vale la nomina ad anatomico e a lettore «onorario» (cioè senza stipendio) nell’Università. Contemporaneamente avvia la professione medica, sia come chirurgo negli ospedali cittadini che come medico privato.
 
1762 Galvani sposa Lucia, figlia di Domenico Gusmano Galeazzi, che era stato suo professore di fisica ed era uno degli esponenti più importanti dell’università e della comunità medica e scientifica bolognese. Galeazzi diventa il principale protettore di Galvani presso le istituzioni accademiche e universitarie
 
1766 Grazie anche all’intervento di Galeazzi, Galvani viene nominato «Custode e ostensore delle statue anatomiche» e professore di anatomia pratica nell’Istituto delle Scienze. Contemporaneamente entra a far parte dell’élite dell’Accademia delle Scienze come «membro benedettino». In questi anni comincia a dedicarsi alla ricerca anatomica e fisiologica, leggendo all’Accademia varie dissertazioni sui reni e l’udito.
 
1768 Tra gennaio e febbraio Galvani affronta la «funzione pubblica di anatomia», un ciclo di lezioni di anatomia umana sul cadavere, che veniva svolto ogni anno durante il carnevale al teatro anatomico dell’Università. Il successo ottenuto nell’espletamento di questo incarico gli garantisce la nomina a lettore «stipendiario» di medicina come assistente di Galeazzi.
 
1771 Galvani entra a far parte del Collegio di Medicina, il massimo organo della medicina e della sanità bolognese, che presiedeva al rilascio dei gradi di dottore, rilasciava le licenze per l’esercizio della medicina e controllava la produzione e il commercio dei farmaci.
 
1772 Galvani viene nominato Presidente dell’Accademia delle Scienze di Bologna. All’Accademia legge una dissertazione sulla «irritabilità halleriana», che segna il suo interessamento per la questione del moto muscolare.
 
1775 Alla morte di Galeazzi, Galvani gli succede come Professore di anatomia pratica, incaricato dell’insegnamento dell’anatomia umana sul cadavere. Continua ad occuparsi di moto muscolare, compiendo degli studi sul cuore e i nervi degli animali.
 
1780 Al novembre risalgono i primi esperimenti elettrofisiologici registrati nel diario di laboratorio di Galvani. Nei dieci anni successivi egli si concentra sullo studio sperimentale degli effetti dell’elettricità nel moto muscolare e sull’indagine chimico-fisica dell’organismo. Queste ricerche porteranno alla pubblicazione della sua opera più famosa, il De viribus electricitatis in motu musculari.
 
1782 All’Istituto delle Scienze Galvani passa dall’insegnamento dell’anatomia a quello dell’ostetricia, offrendo dei corsi pratici non solo agli studenti di medicina, ma anche alle levatrici, cioè alle donne che in quest’epoca si occupavano del parto.
 
1791 Nel VII volume dei Commentarii dell’Istituto delle Scienze di Bologna, datato 1791 ma uscito effettivamente soltanto all’inizio del 1792, Galvani pubblica il De viribus. In questo trattato sono descritti i suoi esperimenti elettrofisiologici e viene sostenuta l’esistenza di una elettricità intrinseca all’uomo e agli animali, dalla quale dipende il moto muscolare. La «elettricità animale» è salutata come una grande scoperta dalla maggior parte dei commentatori e suscita immediatamente grande attenzione nell’ambiente scientifico dell’epoca.
1792 Alessandro Volta, uno dei primi e più interessati lettori del De viribus, pubblica i primi risultati dei suoi esperimenti sull’elettricità animale, in cui mette in discussione alcune delle conclusioni a cui era arrivato Galvani. Tra i due nasce un confronto a distanza, che si arricchisce di molti altri protagonisti e che genera una delle più significative controversie scientifiche della scienza moderna.
 
1794 Galvani pubblica, in forma anonima, il trattato Dell’uso e dell’attività dell’arco conduttore nelle contrazioni dei muscoli, in cui replica alle obiezioni mossegli da Volta, per il quale i fenomeni galvaniani sono dovuti ad una elettricità estrinseca all’organismo, e descrive uno degli esperimenti capitali della moderna elettrofisiologia, ovvero le contrazioni muscolari ottenute con il contatto immediato di un nervo e del corrispondente muscolo.
 
1797 Escono le Memorie sull’elettricità animale, che Galvani dedica a Lazzaro Spallanzani, uno dei maggiori scienziati dell’epoca e sostenitore dell’elettricità animale. In questo testo sono riportate, tra l’altro, le ricerche sulla torpedine condotte da Galvani sulla costa adriatica un paio d’anni prima. 

Il 4 dicembre Galvani muore a Bologna, nella casa del fratello e privato di tutte le sue cariche pubbliche per essersi rifiutato di prestare giuramento alla costituzione della Repubblica Cisalpina, insediata dai francesi poco prima.

 
1800 Volta annuncia l’invenzione della pila, inaugurando così un’epoca del tutto nuova nella storia della scienza moderna. La pila viene considerata dalla maggior parte dei contemporanei come il segno della vittoria delle idee di Volta su quelle di Galvani. Occorrerà aspettare la metà del Novecento e le ricerche del fisiologo inglese Alan Hodgkin per avere la dimostrazione definitiva che, come sosteneva Galvani, esiste una elettricità organica, la quale si trova in condizione di squilibrio all’interno del corpo ed è responsabile di processi fisiologici fondamentali come la conduzione nervosa e la contrazione muscolare.