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17 novembre 2010        MOZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDIA 
  
  
 
Osservazioni presentate da  Insieme   in   rete   per   uno   sviluppo   sostenibile
 
OSSERVAZIONI GENERALI DEL 09 GIUGNO 2009
 
OSSERVAZIONI AL PROGETTO DEFINITIVO DI AUTOSTRADA PEDEMONTANA
COMUNE DI  SEVESO
 
TRACCIATO AUTOSTRADALE
 

Si chiede che, al fine di evitare movimentazione di terra nella zona A e B inquinate dal TCDD (tetracloro di benzo-paraddiossina) nel 1976, nel tratto adiacente il Parco Naturale Regionale Bosco delle Querce, l’autostrada Pedemontana rimanga confinata nel sedime attuale della superstrada Milano–Meda e che conseguentemente venga mantenuto il ponte esistente per il collegamento ciclo-pedonale tra il Bosco delle Querce e la via Vicinale dei Boschi. Vedi Allegato 1

   
 

TRACCIATI COMPLEMENTARI

 

Si chiede che, al fine di consentire l'ampliamento del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce sulle aree libere ad est della Superstrada Milano-Meda, non vengano realizzate le due rotatorie previste in via Vignazzola, la prima ad est della Superstrada Milano-Meda, e in via della Roggia e la strada che le collega anche perché di interesse viabilistico poco rilevante. Vedi Allegato 6

   
 
MITIGAZIONI AMBIENTALI
 

Lo svincolo di Meda, posizionato ai piedi degli altipiani delle Groane di Seveso e della Brughiera di Meda è una delle aree più soggette ad inquinamento da micropolveri della Lombardia.

L'incremento del traffico veicolare, dovuto alla sovrapposizione al traffico esistente sulla Superstrada Milano Meda di quello della nuova autostrada, comporterà sicuramente un ulteriore peggioramento della qualità dell'aria. Per la mitigazione di questo fenomeno, è opportuno il mantenimento nelle adiacenze dell'autostrada delle aree boscate esistenti ed il rimboschimento di quelle ancora libere.

Si chiede pertanto che l’area libera ad est della Superstrada Milano-Meda compresa tra le vie Vignazzola, via della Roggia e via del Tramonto siano riqualificate a bosco a formare un unicum con l’area a bosco esistente all'angolo tra la via Socrate e via della Roggia e che, con il mantenimento del ponte ciclopedonale esistente tra il Parco Naturale Regionale Bosco delle Querce e la via Vicinale dei Boschi, diventi un'estensione dello stesso parco.

Si chiede l’acquisizione delle succitate aree, utilizzando le economie derivanti dal mancato interramento della tratta di Pedemontana nel comune di Seveso. Vedi Allegato 3

 
 
OPERE DI COMPENSAZIONE AMBIENTALE
   

Si concorda sulla necessità di tutte le compensazioni ambientali previste per il comune di Seveso con particolare riguardo a quella a sud-ovest del Parco Naturale Regione Bosco delle Querce. Vedi Allegato 4

   
   
MISURE DI COMPENSAZIONE
   

Acquisizione dell’area nel parco della Baruccanetta presente nel comune di Seveso. 

Incentivazione utilizzo auto a gpl e metano per riduzione emissione di micropolveri e CO2 anche con incentivi economici ai gestori delle stazioni di servizio per l'installazione delle pompe di rifornimento. Introduzione silvicoltura d'area specializzata per riduzione CO2 ed assorbimento micropolveri.

   
   

CANTIERIZZAZIONE

   

Si chiede lo spostamento in altro sito del cantiere Operativo B2.O3 previsto dal progetto pedemontana in una zona boscata del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce. Le prescrizioni CIPE recitano che “la localizzazione dei cantieri deve essere realizzata esternamente dalle aree tutelate e alle zone a parco”.

Inoltre, anche se di carattere temporaneo, esso rappresenterebbe una inaccettabile devastazione sia dell’ambiente naturale che della memoria di molti cittadini di Seveso, già offesi da un pesante danno ambientale.Vedi Allegato 6

     
  OSSERVAZIONI PRESENTATE DA LEGAMBIENTE LOMBARDIA
   
Sistema Viabilistico Pedemontano - OSSERVAZIONI al progetto definitivo di Legambiente Lombardia
 
Milano, 20 maggio 2009                                                  
 
-ESTRATTO-
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OSSERVAZIONE 7: Meda e Seveso – Bosco delle Querce: decisamente inaccettabile l'impatto dell'opera sul parco naturale del Bosco delle Querce, in considerazione della estrema rilevanza di questa area protetta realizzata post-bonifica dei terreni investiti dall'inquinamento da diossina come esito del grave incidente industriale del 1976. Si chiede la traslazione dell'asse stradale verso est, al fine di evitare l'interessamento dell'area del Parco, il completo ridisegno dello svincolo posto a confine tra Seveso e Meda, l'eliminazione della viabilità complementare in territorio di Seveso, lo stralcio dell'area di cantiere operativo B2.O3 che, del tutto illogicamente, è stato collocato all'interno del perimetro di parco naturale, la realizzazione di congrua area di compensazione ambientale, in estensione del Parco Naturale, nelle residue aree liberi presenti sul lato Est.
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  vedi documento completo
LEGAMBIENTE LOMBARDIA - ONLUS - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale
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    Damiano Di Simine
Presidente Legambiente Lombardia
 
     
 
Estratto da delibera CIPE n. 77 del   29 marzo 2006
   
 
   
 
       
Verbale di Deliberazione di Giunta Comunale   11 maggio 2005
    
Oggetto:PROGETTO PRELIMINARE PEDEMONTANA E ''MILANO-MEDA'' . AMBITO
DI APPROVAZIONE REGIONE LOMBARDIA.
    
  
     
     
 
 Estratto Valutazione impatto ambientale SETTEMBRE 2004
 
   

Svincolo di Meda e Bosco delle querce di Seveso

 
   
 
 
E’ il tratto maggiormente critico per la presenza del “Bosco delle
querce di Seveso” realizzato sull’area A , quella maggiormente contaminata dall’incidente ICMESA del 1976. Per tale motivo si ritiene che le opere non debbano interessare l’area del bosco. La riorganizzazione dello svincolo risulta una opportunità per il riassetto ecosistemico locale e per la formazione di un 

collegamento ciclo pedonale che lungo il Terrò /Certesa può consentire l’attraversamento della barriera infrastrutturale. Si propone quindi il rimboschimento e riqualificazione delle aree risultanti dalla riorganizzazione dello svincolo e della fascia ripariale del torrente. Sul lato opposto dell’autostrada in corrispondenza del bosco delle querce, ove è previsto il cantiere B2.2.1 si la formazione di una fascia boscata da leggersi quale  

incremento del Bosco delle querce; da questa fascia e dall’area dello svincolo si propone la valorizzazione delle direttrici per il collegamento col Parco “Agricolo Mereda” in Comune di Seregno appartenete al PLIS “Parco Brianza Centrale”; nell’area del parco Merenda si propone inoltre, in accordo con il soggetto gestore, l’attuazione di interventi di potenziamento dell’ecomosaico locale L’area del Bosco delle Querce può rappresentare la testata del sistema di riqualificazione urbana e del corridoio verde associato alla nuova opera in ambito urbano  
 

Bosco delle Querce - Svincolo di Cesano Maderno

 
 Il tratto non presenta particolari criticità per la componente, ma risulta particolarmente significativo per azioni di riqualificazione dell’ambito urbano. I lunghi tratti in galleria artificiale infatti offrono una importante opportunità di formazione di una spina verde con funzione polivalente fruitiva e di corridoio ecologico urbano. Si propongono quindi interventi di formazione di aree verdi (siepi, macchie, filari, prati) associate al sistema della fruizione. Da questa spina centrale possono dipartirsi direttrici di collegamento con le aree verdi urbane presenti e verso il Seveso e il Parco delle Groane
   
Attraversamento tra i centri abitati di Barlassina, Seveso  e Cesano Maderno

La scelta di sovrapposizione dei corridoio di transito delle due  infrastrutture ha dovuto confrontarsi con una serie di situazioni locali, dove è stata sviluppata una attenta valutazione degli specifici livelli di sensibilità, di mitigazione, di accettabilità in merito alle emergenze significative delle seguenti aree ad elevata sensibilità percettiva, paesistica ed urbana e delle attuali situazioni di degrado delle aree marginali.
 
Il corridoio di transito si sviluppa in una delle situazioni di maggior pressione antropico-insediativa dell’intero Nord Italia.
Per quanto attiene i caratteri del paesaggio delineabili lungo tutta la cintura di conurbazione metropolitana, interessata dalla ultima soluzione di corridoio di attraversamento utilizzabile, risulta evidente come la struttura delle comunicazioni e degli insediamenti su cui si era costruita in sede storica la rete dei centri urbani risulti ormai di difficilissima lettura.
La struttura policentrica dei nuclei antichi si è trasformata in una agglomerazione suburbana diffusa per quanto attiene la cintura urbana di tutta l’area ormai inglobata all’interno del grande urbanizzazione del nord Milano, che ormai si estende sino alla fascia delle colline moreniche della Brianza.

In un contesto di riferimento così caratterizzato la lettura e la riconoscibilità dei nuclei storici di identificazione territoriale lungo i principali percorsi percettivi si perde all’interno di una distesa urbanizzata continua di totale commistione di funzioni  e caratteristiche qualitative e morfologico-insediative.
L’unico elemento di continuità storica e territoriale risulta riconoscibile negli assi storici di comunicazione, che costituiscono le linee storico-evolutive primarie dello sviluppo insediativo di carattere prevalentemente radiale.
Le aree libere risultano ulteriormente caricate da parallele e maggiori pressioni insediative di carattere terziariocommerciale e di trasformazione delle storiche destinazioni produttivo-industriali.
La decisione programmatico-progettuale di sovrapposizione dei corridoi con il prevalente interramento, con gallerie naturali ed artificiali, della nuova infrastruttura autostradale risponde in modo innovativo alle esigenze territoriali sopra descritte. Permette infatti di recuperare a nuove destinazioni areali attualmente persi per uso diretto da parte dell’infrastruttura, ma anche spazi residuali depauperati delle proprie valenze in modo indiretto da parte della presenza della infrastruttura stessa.

Il valore delle aree libere residuali e di pregio assume livelli sostanziali all’interno della struttura del territorio e del paesaggio urbano di riferimento. Per tale motivo ruolo strategico all’interno delle opere di mitigazione e compensazione viene assunto in tale specifico tratto di corridoio dagli interventi di rinaturalizzazione degli ampi tratti
di galleria artificiale che sono stati utilizzati per attraversare le aree urbanizzate ad altissima sensibilità e resistenza all’attraversamento, per poter in parallelo riproporre in superfice delle nuove dorsali veicolare di carattere locale. Data la collocazione sostanzialmente urbana di tali corridoi di rinaturalizzazione, occorre elaborare una visione complessiva delle valenze paesaggistico-ambientali potenziali di tali parchi urbani lineari sui quali dovrà essere elaborata una attenta azione di progettazione di opere di compensazione ambientale urbana.
 
 
La valenza fondamentale ricercata all’interno delle proposte paesaggistiche effettuate si basa sulla potenziale capacità di riconnessione territoriale, di ricucitura urbana, per poter recuperare ed integrare interi ambiti urbani ai loro originari centri storici di sviluppo dinamico, sociale, culturale, insediativi.

La tensione di collegamento trasversale, di superamento dello storico corridoio di frattura territoriale da sempre realizzato dalla SS 35, è stata ricercata anche in termini di progettazione dei sistemi aperti a verde urbano, di sviluppo di filari urbani, di percorsi minuti ciclopedonali e di connessione ecologica con potenziali nuovi corridoi faunistici.

Lungo i tratti in trincea aperta ruolo fondamentale di carattere sinergico sull’abbattimento delle pressioni ambientali indotte deve essere conferito ai corridoi laterali di mitigazione integrata, con funzioni filtro, controllo dell’inserimento
percettivo paesaggistico L’immagine complessiva si fissa su brani del territorio agricolo che si alternano ad ampie distese edificate senza soluzione di continuità con numerosi spazi residuali, una sequenza frammentaria di naturalità del paesaggio dei grandi sistemi aperti e di grandi pressioni e dinamiche insediative hanno portato alla perdita dei principali caratteri di una unitaria fisionomia del paesaggio.
I vari ambiti analizzati risultano serie di frammenti di paesaggio, che comunque conferiscono un valore, relativamente alla situazione di degrado paesaggistico ambientale diffusa nelle situazioni di conurbazione di riferimento.

Le potenzialità di riqualificazione ambientali, territoriali, urbane soprattutto nel caso della tratta B2 sud risultano strettamente interconnesse alla possibilità di ricucitura territoriale, funzionale e percettiva sia delle strutture urbane dei comuni attualmente divisi dall’attraversamento della attuale superstrada, sia dei corridoi di collegamento dei sistemi ambientali territoriali esistenti, quali il parco delle Groane, il sistema fluviale del Seveso, il parco del Lura, le aree verdi urbane parco Borromeo, le previsioni di integrazione di nuovi sistemi di spazi aperti a verde come il parco del piano di riqualificazione ambientale delle aree limitrofe all’inceneritore di Desio.
   
      
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