rit. Pietro Peregrino
   
 
 
 
     
 
   
Cronologia
 
Indice Scienziati
 
Bibliografia

 
   

   

 
Cenni storici del comune di Lucera  (1)

(- prima metà del 1200)


   

  
Nel XIII secolo, Lucera legò il suo nome alla Casa di Svevia, vivendo, dopo quello romano, il periodo più interessante della sua    plurimillenaria storia. A più riprese, tra il 1224-25 e il 1246-47, Federico II di Svevia vi trapianta dalla Sicilia una colonia di circa 60 mila    saraceni, abilissimi soldati ed armigeri, con i quali marcerà vittorioso contro tutti i suoi oppositori. A Lucera Federico II arricchisce   l’agricoltura, l’artigianato, i traffici commerciali e la difesa militare; vi istituisce una Zecca, un’Accademia scientifica, una Fiera generale e    vi erge un fastoso Palatium imperiale. Col divenire del tempo Lucera assume l’aspetto di una città completamente araba, dotata di    cammelli, oasi di animali esotici, harem, minareti, e di una imponente moschea. Dietro le insistenze della Chiesa, che promise agli    Angioini, conti di Provenza, il Regno di Napoli in cambio della cacciata degli infedeli dall’Italia meridionale, caduto Manfredi nella    battaglia di Benevento (febbraio 1266) e vinto Corradino, suo nipote e ultimo discendente della dinastia sveva, presso Tagliacozzo    (agosto 1268) cessava per sempre a Lucera il periodo federiciano, cosicché la colonia musulmana della città, arresasi a Carlo I d’Angiò    già nel 1269, ma a cui lo stesso sovrano aveva permesso di continuare a dimorare in Lucera, venne definitivamente annientata a partire dal 14 agosto 1300, data della liberazione della città e di inizio della cruenta campagna di eliminazione dei saraceni e della parte araba    (Luceria Saracenorum) per mano dell’esercito guelfo guidato dal maestro della Curia reale di Carlo II d’Angiò, il notaio Pipino di    Barletta.
  
   
nota:  1)Articolo tratto dal  sito  http://www.comune.lucera.fg.it/Cenni/etasveva.htm