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Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile
   
Lettera al C.d.A. di Pedemontana del 13/3/09
   


Illustrissimo Presidente

                                                                                                     FABIO  TERRAGNI

   

Dopo aver svolto nell’ultimo anno un lavoro di informazione e di coinvolgimento delle cittadinanze in diverse Assemblee locali organizzate esclusivamente dai Comitati ambientalisti aderente alla “Rete per uno sviluppo sostenibile“ con l’intento di sostenere un’azione collettiva volta a correggere le criticità esistenti sul tracciato e nello stesso tempo a mantenere alta l’attenzione delle popolazioni comasche toccate dal progetto dell’autostrada pedemontana, sulla necessità di trovare posizioni concordate sulle compensazioni ambientali, chiediamo in modo prioritario, pena la perdita di credibilità da parte di Pedemontana SpA,  di eliminare la permanenza delle criticità ancora esistenti e di qualificare maggiormente sia le compensazioni ambientali sia le mitigazioni al tracciato, che era e che rimane, devastante.

   

 1)   Abbiamo appreso che una delle maggiori criticità esistenti nella tratta “A”,  da Cassano Magnago (Va) a Lomazzo (Co), cioè l’area di servizio autostradale di Mozzate, è stata modificata; verrebbe ridotta dai 200.000 mq. del progetto preliminare a circa la metà dell’area prevista.

Può essere un fatto positivo aver salvaguardato quella superficie boscata, preziosa per Mozzate ed i Comuni limitrofi in quanto costituisce “zona cuscinetto” a protezione dei paesi dalle puzze delle discariche, ma questa correzione non ci soddisfa ancora perché si poteva salvare più bosco.

   Chiediamo in particolare una riformulazione specifica del progetto che salvaguardi e tuteli maggiormente l’ambiente nel territorio comunale essendo già fortemente compromesso da 3 discariche di rifiuti esaurite ed ancora da bonificare, di cui 2 poste ai lati dell’area in questione ed una esistente, da un Piano provinciale Cave che prevede la cavazione di circa 6 milioni di mc di sabbia, di cui la metà nell’area di servizio (!) e da un cosiddetto Polo tecnologico, con impianto di gassificazione, previsto ai margini dell’area  per i  servizi autostradali.

   Si è in parte ridotta l’area di servizio, ma rimane ancora l’area per il casello di esazione, sempre localizzato tra le discariche (in un posto infelice!) e soprattutto nella zona del bosco che viene consumato  irrimediabilmente.

   L’intera area boschiva può essere interamente salvata, se si considera il progetto del 1999, in quella zona!

2) La seconda criticità esistente nel territorio comunale di Mozzate è la costruzione “dell’opera connessa” , la così detta “Varesina bis” che consideriamo “una grande opera inutile”.

   Sempre nelle vicinanze dell’area di servizio e del casello autostradale di esazione di cui sopra, sono stati progettati ben due svincoli vicini, uno a Cislago ed uno a Mozzate e diverse rotatorie, in palese contraddizione con le “Prescrizioni” e le “Raccomandazioni” approvate dal CIPE riguardanti il “consumo di suolo” e nello specifico alla “minimizzazione del consumo di superficie forestale ed agricolo”  

Si chiede di cassare la Varesina bis e nel contempo di coinvolgere le Province di Como e Varese alla definizione di un Piano specifico della mobilità nella zona interessata.(vedi punto n. 4)

3)   Un’ultima criticità prevista dal progetto definitivo del tracciato autostradale è localizzata in una zona densamente urbanizzata a San Martino di Mozzate, alla fine della galleria che sottopassa il campo sportivo di Cislago, la SP 233 Varesina e la ferrovia Milano-Varese verso Limido.

   Purtroppo anche questa criticità non è stata risolta, persiste e ciò è negativo.

Il tracciato prevede il transito a ridosso di un vasto quartiere abitativo esistente; inoltre in quella stessa zona il Comune di Mozzate ha previsto nel PGT una “area di trasformazione” compresa tra la linea ferroviaria e la nuova autostrada (parzialmente all’interno delle fasce di salvaguardia).

   Le Prescrizioni del CIPE sostengono in modo categorico di evitare a ridosso della nuova arteria, future edificazioni; chiediamo di concordare (non imporre) col Comune  il divieto di edificazione e che l’area interessata diventi di compensazione ed aiuti a ridurre l’inquinamento dell’aria e del rumore per gli edifici già esistenti.

4)   Chiediamo a Pedemontana SpA  di chiedere alle Amministrazioni Provinciali di Como e Varese, alla luce del tracciato definitivo e delle compensazioni ambientali della nuova autostrada, di rivedere i vari PTCP delle due Province, dal punto di vista della mobilità, per renderli coerenti ed ambientalmente sostenibili con la nuova strada.

   Noi siamo sempre più convinti che sia indispensabile una integrazione tra la politica del  territorio, le politiche dei trasporti e quindi della mobilità.

    E’ indispensabile promuovere la concertazione con le diverse strutture territoriali,  che mettano in luce sia i rischi che le opportunità per lo sviluppo dei territori dovuti alla nuova autostrada che crea necessariamente, in alcuni Amministratori locali, una idea “malsana” di progettare, in modo disordinato e negativo sempre nuove tangenzialine, raccordi, ecc.

   Nel sud della nostra provincia vi sono territori densamente urbanizzati, caratterizzati da densità urbanistiche troppo elevate, che se non bloccate e ridotte porteranno alla conurbazione di tutti i Comuni della zona, con la creazione di un “unicum” che unirà Saronno, Tradate, Appiano, Lomazzo, Mozzate e tutti i Comuni compresi.

   Per troppo tempo si è pensato e ancora si pensa, di edificare strutture residenziali ed industriali/artigianali pensando ai progetti di mobilità solo successivamente, magari con improvvisate tangenziali e rotatorie.

   Il risultato della “filosofia” sopra considerata è quello che dopo avere “occupato” l’intero territorio del sud della Provincia, diventa difficoltoso progettare una viabilità che abbia le idonee caratteristiche salvo distruggere quelle poche aree ambientali residue e le aree

agricole indispensabili per poter svolgere ancora attività produttive, come nel caso di Mozzate e Lomazzo.  E’  il caso della Pedemontana lombarda.

   Occorrerebbe sovrapporre l’insieme dei Programmi Urbani di Mobilità (PUM) dei grossi centri del sud della Provincia di Como ed anche di Varese (Appiano, Lomazzo, Mozzate, Saronno, Tradate, ecc.), finalizzati prioritariamente al miglioramento della mobilità.

                      

    Occorrerebbe quindi che gli Enti da noi indicati  recepiscano le considerazioni riportate  e facciano superare definitivamente, concretamente e correttamente il divorzio tra urbanistica, nuova rete autostradale e mobilità locale, in quanto ci sembra l’unico modo  per prevenire gli effetti dannosi e caotici di  nuove dinamiche di trasformazioni territoriali.
 

5) Tralasciamo di approfondire le altre criticità esistenti sul territorio Mozzatese quali i Corridoi Ecologici, segnalati nel PTCP di Como e Varese, che dall’autostrada vengono

cancellati irrimediabilmente.

  
Purtroppo non conoscendo il progetto definitivo (tracciato e compensazioni) non possiamo approfondire gli argomenti; ci riserviamo di produrre nei tempi stabiliti, opportune e dettagliate Osservazioni.

Avevamo chiesto come RETE l’avvio di un confronto serio per approfondire e cercare di risolvere le criticità esistenti sull’intero tracciato e per migliorare qualitativamente il progetto.

 La condivisione per “una autostrada la più bella possibile” non c’è stata!

    Di ciò ce ne rammarichiamo e tutto quanto ci lascia profondamente delusi!

  

 

Mozzate, 11 marzo 2009.