INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

 
 
(pag. 3) Desio, 8 marzo 2008
 
SI RICHIEDE DUNQUE
 
•    che i Piani di Governo del Territorio dei singoli comuni perseguano, attraverso una progettazione sovracomunale, la preservazione, la salvaguardia e la valorizzazione delle residue aree agricole ed a standard, che in un territorio fortemente urbanizzato come la Brianza, hanno assunto un valore ambientale, che è anche economico, che deve essere riconosciuto formalmente e conformato anche dagli strumenti di pianificazione urbanistica, poiché contribuisce al miglioramento della vita di ogni cittadino. Tali aree per questi motivi devono rimanere escluse da processi speculativi che contribuiscono a ridurne le superfici per diventare invece parte di una progettazione ambientale di qualità che le renda fruibili ed integrate nella rete ecologica provinciale, attraverso la realizzazione di parchi;
 
•    che vengano realizzati parchi urbani che, messi in rete da una pianificazione urbanistica condivisa a livello sovracomunale, costituiscano la spina dorsale di un corridoio ecologico del nord Milano che metta in comunicazione e renda fruibili da tutti i cittadini i “polmoni verdi” già esistenti della futura provincia di Monza e Brianza: Parco delle Groane, Parco della Brughiera Briantea, Parco del Grugnotorto-Villoresi, Parco Brianza Centrale, Parco della Valle del Lambro, Parco dei Colli Briantei, Parco del Molgora e Parco del Rio Vallone.
 
•    che si utilizzi sin d’ora lo strumento del Piano di Governo del Territorio affinché le aree libere che in un malaugurato futuro dovessero essere attraversate dal tracciato della “PEDEMONTANA”, rimangano prive di costruzioni di qualsiasi tipo per destinarle al contrario ad opere di compensazione ambientale caratterizzate da una progettazione di effettiva qualità al fine di realizzare opere ambientali che abbiano una positiva ricaduta in ogni singolo comune ed una rilevanza ambientale sovracomunale;
 
•    che ci sia sinergia e coordinamento con quei Comuni che hanno espresso criticità rispetto agli elaborati progettuali della Pedemontana per le pesanti ricadute causate, tenendo in considerazione tali richieste per una riformulazione progettuale
 
•    che si faccia ogni sforzo in fase di progettazione esecutiva per ridurre l’impatto ambientale della Pedemontana, mitigandone la percezione, riducendo i carichi di traffico forzato indotti dalle opere accessorie all’interno dei comuni attraversati quali le strade d’arroccamento, evitando lo sviluppo edilizio intensivo attorno alla nuova viabilità in quanto fattore non più sostenibile di sfruttamento del territorio;
 
•    nell’ipotesi che l’autostrada Pedemontana venga comunque realizzata, sarà compito del coordinamento vigilare attentamente con tutti i mezzi a disposizione, affinché le risorse finanziarie delle compensazioni ambientali – così come più volte dichiarato dallo stesso presidente di Società Pedemontana Fabio Terragni – vengano destinate ad EFFETTIVE OPERE di COMPENSAZIONEAMBIENTALE, per ricucire il territorio che verrà ulteriormente deturpato da questa infrastruttura e per realizzare i parchi urbani ed i corridoi ecologici utili alla formazione della rete ecologica provinciale e non ad opere inutili o che nulla hanno a che vedere con essa.
 
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