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             GUGLIELMO
MARCONI 
            
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              Documents 
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            Marconi letter sent to the real Ambassador Gen. Annibale Ferrero, London, December 20, 1896 (1)   | 
             
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67 Talbot Road  
                                             
Westbourne Park  
                                               
London W. 
            
            
            
                                           
20 dicembre 1896  
            
            
            
            A Sua
Eccelenza  
            
            
            
            Il
Generale Annibale Ferrero  
               Ambasciatore
Italiano  
                
Londra  
   
            
            
            
            Eccellenza.  
             
            
            
            
            come
Vostra Eccellenza ricordera' ebbi il piacere or son circa
dieci mesi di  comunicarle che avevo scoperto un sistema che permette di telegrafare
fra due localita' senza bisogno di fili conduttori.  
Ora credo mio dovere di informare Vostra Eccelenza, che essendo
io stato presentato da alcuni parenti di mia Madre al Sig. W.H.Preece F.R.S.
ingegnere capo dei telegrafi Brittannici, questi gentilmente mi offri'
l'assistenza
del Post Office per eseguire alcuni esperimenti col mio sistema.  
Questi esperimenti hanno avuto luogo in Londra e presso
Salisbury. Prima di esporrei risultati ottenuti daro' un cenno intorno
al sistema che ho adottato. Per trasmissore adopero un apparecchio che
produce radiazioni
elettriche (oscillazioni analoghe aquelle scoperte dal Hertz). Queste
radiazioni
vengono proiettate da un riflettore rarabolico, e cadendo
sull'apparecchio
ricevitore fanno agire per mezzo di un congegno (che ritengo di avere
inventato)
un ordinario apparecchio telegrafico come sarebbe una macchina Morse.  
Se le radiazioni emesse dal trasmissore vengono lanciate ed
interrotte secondo i segnali dell'alfabeto Morse, l'apparecchio
ricevitore agisce riproducendo i segnali.   Il vantaggio che
questo sistema ha sull'Eliografo o telegrafo
ottico e' che i segnali sono affatto indipendenti dall'oscurita' o
dalle nebbie,
ed anche ostacoli come alberi o case non impediscono la trasmissione
dei
segnali.   Di piu' con un altro mio sistema pure sperimentale a
Salisbury
abbiamo constatato (caso strano e d'alto interesse scientifico) che una
collina
di oltre un chilometro di grossezza fra il ricevitore ed il trasmissore
non impediva menomamente la trasmissione dei segnali.   Nelle
prove a Salibury abbiamo fatto uso di piccoli e rozzi
apparecchi da me costruiti. Con questi abbiamo ottenuti buoni segnali a
2800 
m dal trasmissore; a 3200 m abbiamo pure ottenuto segnali ma piuttosto
incerti.   Il trasmissore era attuato mediante una piccola
batteria che
forniva 8 volts e 3 ampers.   Il Governo Brittannico si e' molto
interessato di queste prove,
mi ha notificato che intende di spendere quanto sara' necessario per
provare
e sviluppare il mio ritrovato, ed ha gia' deciso di spendere £
200 (ndr corrispondenti a circa 5000 lire italiane di allora -1896-) in
prove
che avranno luogo subito dopo l'anno nuovo presso Cardiff.  
Siccome non pare che vi possa essere alcun dubbio sulla
possibilita'
di ottenere segnali senza fili ad una distanza di 20 o 30 chilometri
mediante apparati piu' potenti e piu' perfetti, credo che il sistema
potra'
essere di molta utilita' all'Esercito Italiano.   Ho chiesto i
brevetti per questo mio sistema nei principali
stati del mondo.   Saro' ben lieto ed onorato se Vostra Eccelenza
volesse vedere
gli apparati che ho costruito.  
            
            
            
                                  
Ho il piacere di dichiararmi  
                                            
di Vostra Eccelenza  
                                              
Devotissimo servo  
                                               
Guglielmo Marconi  
   
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            note: (1)
 Doc. n. 1029,
Cartella n. 227,
Ambasciata di Londra, archivio
Storico del Ministero
degli Affari  Esteri, Roma.   | 
             
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