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GUGLIELMO MARCONI


 

   

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 Il detector

 

  
L'adozione del detector al posto del coherer 
    

 Le detector magnétique  1902


 
La crescente diffusione della radiotelegrafia senza ed il suo uso commerciale richiedono una grande affidabilità degli apparati utilizzati. Nel 1902 Marconi realizza il detector magnetico, un rivelatore molto piu' adatto al nuovo stato delle comunicazioni radio. A questo apparato viene collegato un ricevitore telefonico, grazie al quale si ascoltano i punti e le linee del messaggio che deve essere trascritto a mano. 
Nel modello più diffuso ci sono due gruppi di rivelazione distinti, per due diversi radiotelegrafisti: se e' necessario, questi possono anche ascoltare contemporaneamente lo stesso messaggio e confrontare quanto ricevuto per maggiore sicurezza.

Il detector magnetico rivela il segnale radio in un modo completamente diverso dal coherer. Una treccia di fili di ferro sottili scorre vicino ai poli di due magneti, passando lungo l'asse di due avvolgimenti coassiali. L'avvolgimento piu' interno e' collegato all'antenna e alla terra, l'altro e' collegato al ricevitore telefonico. Le onde radio che colpiscono l'antenna provocano nell'avvolgimento interno correnti che modificano bruscamente lo stato magnetico della treccia metallica: cosicchè nell'avvolgimento più esterno si generano impulsi di corrente percepibili attraverso il ricevitore telefonico. La treccia metallica viene fatta scorrere da un meccanismo di trascinamento mosso da un motore a molla.

Nel 1901-1902 Guglielmo Marconi compie alcune esperienze di ricezione a bordo dell'incrociatore "Carlo Alberto", confrontando le prestazioni di due coherer e di tre detector magnetici, verificando la superiorità dei dispositivi magnetici. Il trasmettitore si trovava a Poldhu, in Cornovaglia, e le esperienze compiute dimostrano la possibilità di ricevere i segnali anche a 1500 chilometri di distanza, nonostante la interposizione di estese zone continentali e catene montuose. 



Detector magnetico tipo Marconi 1903