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Antonio Meucci


 


  

 
 
 
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Le anticipazioni sul carico induttivo e la sua ripartizione lungo la linea telefonica   a cura dell'Ing. Basilio Catania




 



Questa figura, estratta dall'affidavit (dichiarazione giurata) in lingua inglese dell'avvocato Michael   Lemmi, con i disegni e gli appunti di Meucci datati 27 settembre 1870 [1], reperito recentemente  presso i National Archives di Washington DC [2], prova che Antonio Meucci intuì gli effetti del carico  induttivo delle linee telefoniche trent'anni prima degli altri pionieri del telefono [3-5].


 
   


    







 




Gli schemi si riferiscono ad esperimenti di trasmissione a lunga distanza ("long distance", come è  indicato nel disegno n. 1). 




Ho messo nel mezzo del filo conduttore un ferro di cavallo magnetizzato, con le due barre,   cioè i due poli N e S, uniti al conduttore - mi ha dato buona soddisfazione, ma se il  conduttore fosse stato di rame, anziché di ferro, penso che sarebbe stato meglio (da   provare)."




 



Con riferimento al disegno n. 2, Meucci annotava (ritraduzione dall'inglese): 





facendo in modo da collegare al centro del conduttore una grossa bobina, mettendo nel   centro di detta bobina una barretta di ferro fortemente magnetica, oppure mettendola    prima del tubo per trasmettere con uno dei poli, essendo l’altro polo in contatto con la   terra"




 



Quindi, con riferimento al disegno n. 3, Meucci continuava: 




 



"Il miglior metodo consiste nel mettere la bobina con la magnetite - ma il ferro di cavallo è  superiore - prima dello strumento, sia ricevitore che trasmettitore, in modo da ricevere   l’elettricità terrestre, mettendo il conduttore come è mostrato dal disegno n. 4. Esso funziona come se fosse aiutato dalla batteria galvanica."




 



E così concludeva, riferendosi al disegno n. 4: 




 



 I quattro schemi provano che Meucci aveva tentato, nel 1870, una via che, molti anni dopo, sarebbe    stata chiamata la pupinizzazione delle linee telefoniche. (La "pupinizzazione" consente infatti di  ottenere un aumento di distanza, a parità di qualità telefonica, inserendo lungo la linea, a determinati intervalli, opportune induttanze di carico). 

Occorre tener presente che Meucci simulava la lunga distanza con un rotolo di filo; questo presentava, necessariamente, una notevole capacità distribuita e, pertanto, traeva grande beneficio dall’inserzione del carico induttivo. Si noti anche, nei disegni riportati nella figura, il ritorno a terra del circuito telefonico e, nel disegno n. 4, la suddivisione del carico induttivo in due parti. Si può osservare che, in questi disegni, che risalgono al 1870, gli strumenti telefonici usati da Meucci sono indicati  schematicamente con i loro elementi essenziali (elettromagnete, diaframma e cavità acustica) racchiusi in un tubo. 

Esistono altri due passi del "Memorandurn Book" di Meucci, anteriori ai precedenti (datati rispettivamente 7 marzo 1862 e 20 maggio 1862), ma non corredati da disegni; essi riguardano lo stesso  argomento e la loro comprensione può essere agevolata dall’illustrazione dell’esperimento del 27  settembre 1870. 

In particolare il primo appunto è del 7 marzo 1862 (p. 1 del "Memorandum Book" ). lI numero di pagina è ricavato dagli Atti del processo Bell/Globe [3], confrontando il testo del "Memorandum Book" con quello dell’affidavit di Michael Lemmi (dove i numeri di pagina non sono riportati). 

Questo appunto si riferisce al ritorno a terra dei circuiti telefonici e chiarisce il disegno n. 1 della figura
qui riportata. Così, infatti, annotava Meucci: 

"Unendo le due estremità del filo alla terra, esso diviene un buon conduttore, prendendo  l’elettricità della terra, e va a lunga distanza. ... le due estremitÿ che comunicano con un  disco metallico nella terra, hanno dato un risultato molto eccellente, comunicando  l’elettricità della terra da un polo all’altro, ed è molto semplice..."

Il secondo appunto di Meucci (p. 2 del "Memorandum Book") dimostra che egli aveva scoperto i  vantaggi del carico induttivo fin dal 20 maggio 1862, quando annotava: 

 "Al centro del filo, un ferro fortemente magnetizzato protetto da una bobina non necessita affatto di batteria ed è un buon conduttore del suono.

 Si osserva che se, come fu sostenuto dal giudice Wallace, in accordo con gli avvocati della parte  avversa a Meucci, la trasmissione del suono fosse avvenuta per via meccanica, anziché per via  elettrica, l’inserzione di un induttore a metà linea avrebbe peggiorato e non migliorato la qualità di  trasmissione. 

D'altra parte, la dizione "conduttore del suono" era largamente usata, all’epoca, come sinonimo di trasferitore del suono (per via elettrica); quindi non doveva essere interpretata come conduttore (meccanico) di onde sonore.

In conclusione, fin dal 20 maggio 1862, Meucci aveva osservato che la qualità della linea caricata  induttivamente era così buona che si poteva fare a meno della batteria, confermando tale risultato con     l’esperimento del 27 settembre 1870 e ulteriormente migliorandolo con la suddivisione del carico. 

All’epoca dei vari processi, tendenti a stabilire la priorità sull’invenzione del telefono, nessuno si rese conto dell’importanza degli appunti di Meucci sul carico induttivo, semplicemente perché questa tecnica  non era conosciuta (Vedi Cronologia dell'impiego del carico induttivo). 

 





   



[1] Affidavit of Michael Lemmi (Translation of Meucci's Memorandum book, sworn Septemher 28,    1885. National Archives & Records Administration. College Park, MD-RG60, Year Files Enclosures     1885-6921, Box 10, Folder 1, 230/3/46/6.

[2] Catania B: Un documento inedito rivaluta l'opera di Antonio Meucci. AEI, vol. 82, n.2, 1995, p.128-   136. 

[3] Deposition of Antonio Meucci (New York, December 7, 1885 - January 1886), edizione a stampa     presso la New York Public Library - Annex, New York. NY (USA) e documenti originali dattiloscritti o   manoscritti presso National Archives & Records Administration, New York, NY, nel fascicolo: Records  of the U.S. Circuit Court, Southern District of New York, The American Bell Telephone Co. et al. v.    The Globe Telephone Co. et al. 

[4] Catania B: Antonio Meucci - Si impone una revisione storica. AEI, vol. 85, n. 12, 1998, p. 906-914. 

[5] Catania B: Four "Firsts" in Telephony (Letter). ETT , Vol. 10, No. 6, November-December 1999.