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Le cascine  di Desio
      
       
Cascina  Bolagnos
(via Cascina Bolagnos Desio MB)
   
   a cura di Sergio Arienti
  
1500
 
   
Il primo insediamento della futura cascina Bolagnos sono alcune case e stalle risalenti al 1500 circa. Nel 1721 viene certificata la presenza del primo nucleo dal catasto teresiano, il quale già attesta la proprietà di questa cascina al conte Giuseppe Bolagnos. 
     
Particolare della mappa del catasto teresiano in cui si  registra la cascina Bolagnos
   
1721
 
 
 
mappa catasto Teresiano 1721 (particolare) percorso collegante la C.na con il centro   
     
     
   
particolare mappa (prima copia)  1721
 
Il tracciato in giallo e' l'antica strada che collegava le case rurali cinquecentesche 
con l'attuale via Serenelle, viabilità ristrutturata con la costruzione della  cascina nel 1725
      
   
 
lo stesso tracciato su foto aerea
     
1725
   
   
Nel 1725 iniziano i lavori della costruzione  della piu grande cascina di Desio. Una costruzione per l'asilo dei contadini e dei loro animali, mucche,tori,vitelli, maiali, asini. 

Contestualmente viene cambiata anche la viabilità di accesso alla cascina , visto che la maggior proprietà delle aree agricole erano del Conte Bolagnos.
   
 
1732
 
 
Muore il conte Giuseppe Bolanos
   
eredita la proprietà il figlio Don Carlo Bolanos
 
1758
   
    
Per espressa disposizione del padre, il palazzo di Milano passa dunque, in assenza di discendenza, all’Ospedale Maggiore, che ne diventa proprietario nel 1758. (3)
1759 (?)  
 
Il marchese Gerolamo Cusani (1703-1770)  acquista dall'Ospedale Maggiore di Milano la Cascina Bolagnos e i terreni annessi   (12)
      
1800
 
I boschi nel XIX vicino alla  Bolagnos (boschetto)
 
1800
   
 
Cascina Bolagnos da una mappa militare del XIX secolo
       
         
 
1900
 
    
ecco come si presentava la
cascina nei primi anni del 1900
 
   
1930
 
   
Pozzo dell'acqua potabile in cascina Bolagnos
quadro prodotto solo con la memoria attorno al 1960 da Corti  
(la foto a fianco non era disponibile)
Il pozzo dell'acqua potabile (foto 1930)
 
   
1930
   
    
Stalle e campi zona Nord 1930
(elaborazione fotografica)
    
    
1930 
   
cascina Bolagnos 1930 circa
 
 
1945
 
 
 
 
Banda dei Firlinfeu 1945
   
1954
           
       
Foto aerea 1954  si vedono i primi nuclei famigliari attorno alla cascina
                 
1960
   
         
 
    I corridoi interni della cascina , questi permettevano già
un'intensa vita sociale delle antiche famiglie contadine.
Scorcio che rappresenta l'ingresso originale della cna Bolagnos (dipinto di Giuseppe Croce)
 
1960
 
         
   
I servizi igienici erano posti all'esterno della costruzione per garantire una migliore (igiene)

  
1960
      
 
Vita rurale 1960 ala Nord ovestZona nord cna Bolagnos 1960
1960
 
 
Cascina Bolagnos 1965 circa lato est , si vedono le stalle con i fienili in pieno uso
 
 
1965  
       
Scorcio della cascina anni 60
ultime attività agricole in corso.......
istantanea della festa di San Rocco del 1965
sullo sfondo si intravede il mitico "Fortuna"
sotto la bancarella
       
1965
      
   

        
"Casinott""   sito davanti alla cascina Bolagnos
 
 

 
Lato Est
                                                                     
          
        

   
scorcio del panorama visto dai campi
               
   Cenni storici su Giuseppe Bolagnos Navia
   
Giuseppe Bolagnos Navia
 
Famiglia spagnola delle Asturie, il cognome de Navia Bolaño y Moscoso è italianizzato in Bolagnos o Bolagno.
 
Il ramo milanese inizia con Giuseppe (Josè) (Navia, Oviedo 5 aprile 1668 - Venezia 20 gennaio 1732), figlio di Alvaro de Navia Bolaño y Moscoso (Navia, 1653-1681) e di Maria Lorenza de Castro (María Lorenza de Castro Ulloa y Pimentel) (Noceda - Galizia, *1648).(1) 
 
Dopo gli studi all’Università di Salamanca (1695), ove insegnò anche Digestum Vetus, si trasferisce a Milano nel 1702.
 
E' nominato "senador "  senatore da Filippo V nel 1702  (2)
 
A Milano il 27 novembre 1706 sposa donna Isabella Boselli, figlia del conte Enrico Boselli, di famiglia originaria di San Giovanni Bianco (BG), e della contessa Costanza Rho, da cui ebbe Alvaro (* 5 settembre 1707) e Carlo (24 novembre 1708)
Diventa reggente  del Consiglio d’Italia e la luogotenenza della Regia Camera di Napoli nel 1710.
Dal Decreto del Senato dello Stato di Milano, di nomina a protettore dell'Università di Pavia conferita al conte Filippo, in sostituzione del conte Giuseppe Bolano (1710 novembre 24) (11)
Nel 1711 è designato Luogotenente  alla camera del Regno di Napoli , gestendo di fatto le finanze del Regno di Napoli (3) 
Nel 1714 ottiene il conseguimento della cittadinanza milanese e l’iscrizione al patriziato trasmissibile ai discendenti. (4)
Nel 1715 inizia la costruzione del Palazzo Bolagnos in via Cino del Duca  (5)  (vedi stampa e foto)
Ebbe una carriera sfolgorante. Nel 1717 ottiene il titolo di marchese, con l'investitura dei feudi di Fracchia (Spino d’Adda), Pizzighettone, Riolo (Lodi), Robecco (oggi Robecco d’Oglio), Villa Pompeiana (Zelo Buon Persico), Vigadore (Lodi), Basiasco (Mairago), Caviaga (Cavenago d’Adda), Conterico (Paullo), Caleppio (Settala), col titolo marchionale nella sua persona e con diritto di trasmissione del feudo.(5)
Dal 1717 al 1727 è reggente togato per lo Stato di Milano all’interno del Supremo Consiglio di Spagna (nuovo organo che riunì il Consiglio d’Italia e la Giunta d’Italia).
Nel 1727 è nominato ambasciatore cesareo presso la Serenissima Repubblica di Venezia, dove muore nel 1732.
     
La sua tomba si trova nella chiesa di Santa Maria di Nazaret e chiesa degli Scalzi Venezia (6)
         
    
 
Ritratto di Giuseppe Bolagnos
Borroni Giovan Angelo (attr.)  (7)
       
        
Notizie storico-critiche: Non si hanno notizie documentarie sulla provenienza: è quindi probabile che il ritratto sia giunto all'Ospedale Maggiore nel 1757, con l'eredità Bolagnos.
Il benefattore, marchese di Pizzighettone, aveva goduto della fiducia di Carlo VI e ricoperto la carica di reggente del Consiglio d'Italia. Morendo nel 1732 aveva istituito suo erede universale il figlio ma disposto la sostituzione a favore dell'Ospedale in caso di estinzione del casato.  (7)
            
    
testamento del Conte Bolagnos (8)
       
   
 
 
     
estratto da " Palazzo Bolagnos Viani Visconti di Modrone a Milano"
di Maria Mascione
     
Giuseppe Bolagnos Navia , Collegiale maggiore di Oviedo e cattedrattico dell'università di Salamanca , giunto in Italia al seguito di Carlo VI , dal 1710 reggente del Consiglio d'Italia e luogotenente della Regia Camera di Napoli oltre che capo della Reale Giunta del Commercio, nel 1715 riceve il diploma di cittadinanza milanese con il quale entra a fare parte del patriziato della città con tutti i privilegi annessi.

Dal 1717 al 1727 è reggente togato per lo Stato di Milano all'interno del Supremo  Consiglio di Spagna , istituito da Carlo VI nel 1713 con la fusione del Consiglio d'Italia (operante a Barcellona) e della Giunta d'Italia (operante a Vienna).

 Nel 1718 viene nominato decurione , carica della quale prende possesso nel giugno del 1719.

Nello stesso anno l'Imperatore gli dona i feudi di Fracchia, Pizzighettone, Regona ed altre terre , col titolo marchionale nella sua persona e con diritto di trasmissione del feudo. (1)........
     
     
Note:(1)   3 marzo 1717 , giuramento di Don Giuseppe Bolagnos Navia Moscoso . Assieme a feudo di Pizzighettone gli si concedono quelli di Regona , Calepio, Camtarico , Basiasco , Cà de Bolli, Caniago, Pompola , Robecco , Villa Pompeiana ,              (ASMi, Feudi camerali p.a.  452)
   
 
   
  
 
Palazzo de Conti Bolagno, incisione di Marcantonio Dal Re (1745 ca.) (3)
 
   
Ex Palazzo Conti Bolagnos Via Cino del Duca Milano
   
   
        
Carlo Bolagnos (figlio di Giuseppe)
   

Dopo l’acquisto di casa Banfi, Giuseppe Bolagnos si trasferisce a Venezia come ambasciatore imperiale, e nella città lagunare muore qualche anno più tardi, nel 1732. La presentazione delle credenziali al doge, il 29 maggio 1729, viene immortalata dal Canaletto in un celebre dipinto eseguito su commissione del Bolagnos. Sempre per il Bolagnos, Canaletto esegue nel 1729 uno dei suoi massimi capolavori: Il ritorno del Bucintoro al molo il giorno dell'Ascensione (collezione privata).

   
   
     

Gli succede, come da testamento, il figlio Carlo, già Questore del magistrato delle entrate ordinarie , e, occupando il posto del padre secondo le nuove regole di trasmissibilità delle cariche, Decurione.

Come primo intervento sul palazzo di famiglia, egli porta a compimento i lavori finalizzati all’assorbimento delle varie precedenti acquisizioni.

Suoi sono poi gli interventi per dare maggior risalto e prestigio al palazzo così ottenuto.

Approfittando delle ricchezze ottenute, Carlo acquista anche, nelle campagne di Milano, una villa per i soggiorni estivi, che oggi può essere ammirata nel comune di Brugherio, in frazione Moncucco.

Carlo muore senza eredi e senza testamento.

Per espressa disposizione del padre, il palazzo di Milano passa dunque, in assenza di discendenza, all’ospedale Maggiore, che ne diventa proprietario nel 1758. (3)

       
     
 
  
Nelle note sopra esposte  Ronzoni Cipriano parla del Santuario della Madonna del Castagno presso Muggiò in Pieve di Desio  fatta erigere  dal Conte Bolagnos. (2)
 
   
Oratorio della Madonna del Castagno (1730 circa) Costruzione originale  (Muggiò MB)
     
          
Oratorio ristrutturato  (1937)
   
 
Oratorio della Madonna del Castagno 1997
                 
   
Oratorio della Madonna del castagno Muggiò MB
       
 
   
   
Il Canaletto eseguì anche le tele  per l'ambasciatore imperiale presso la Repubblica di Venezia , il conte Giuseppe Bolagnos, desideroso di ricordare la cerimonia della presentazione delle sue credenziali al doge, (Alvise Mocenigo) avvenuta il 29 maggio del 1729. (10)
           
     
             
Quest’opera, che é stata dipinta da Canaletto circa il 1729 con la tecnica ad olio su tela (e le sue misure sono 184 x 265 cm), ci mostra l’arrivo dell’Ambasciatore imperiale, il conte Giuseppe di Bolagno, alla Repubblica di Venezia, e ci presenta la cerimonia d’insediamento di questo personaggio (presenta le sue credenziali al Doge), che ebbe luogo il 29 maggio del 1729. Dobbiamo menzionare che il committente o mecenate di quest'opera fu lo stesso conte Bolagno, e quindi, a lui era destinato questa pittura. Facendo un paragone con la pittura di sopra (“Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione), possiamo vedere come Canaletto continua ad utilizzare le splendide tecniche di luce, che danno l’idea di questo “brillare” dei colori: il cielo azzurro con timide nuvole a sinistra, i colori gialli e rosa del palazzo Ducale a destra, il verde marino del mare, gli azzurri, gialli, verdi, rossi, neri, viola, ecc. degli abbigliamenti delle persone, e il  bassorilievo dorato delle gondole che si trovano in primo piano. Anche come nell’altra pittura, Canaletto fa un gran lavoro con l’uso della prospettiva: le gondole dorate sono le figure piú grandi dell’immagine (dopo il Palazzo ovviamente, ma questo, dopo diminuisce la sua misura grazie al effetto della prospettiva), la gente che si vede lontano sempre é piú piccola, situazione simile a quella delle barche. Non dobbiamo dimenticare che Canaletto fu un grande esponente del Vedutismo, e nel Settecento, la “veduta”, indipendentemente dalla presenza attiva dell’uomo, diventa protagonista. Il contesto culturale sotto il quale si sviluppa questo fenomeno é, come giá sappiamo, l'Illuminismo: la veduta é un documento oggettivo di luoghi o eventi storici, nella quale si vede la razionalità della prospettiva.
Ora, per finalizzare, spiegheremo brevemente chi fu Giuseppe Bolagnos: fu uno spagnolo venuto a Milano, che nel 1702, diventa senatore. Nel 1728,  diventa Marchese di Pizzighettone e feudatario di Galeppio, e finalmente, diventa Ambasciatore a Venezia, dove morí nel 1732.
 
(http://canalettobellotto.blogspot.it/)
 
 
       
Il ritorno del Bucintoro davanti al palazzo Ducale
(collezione Pinacoteca Giovanni e Maria Agnelli Torino)
   
 
 
Diploma  universitario di Giuseppe Bolano y Moscoso  1695 Università di Salamanca
 
 
   
           
Relación de Méritos y servicios de José Navia Bolaño y Moscoso, Colegial del Colegio Mayor de San Salvador de Oviedo de Salamanca. (9)
 
 
 
  
       Il Cittadino MB   Lamberto Motta   Ecco il diploma Universitario del    Conte Bolagnos
                             
   
           
note : 1) Enciclopedia delle famiglie lombarde , Enciclopedia, genealogie  http://www.societastoricalombarda.it/ 
 
2)Politica, vita religiosa, carità: Milano nel primo Settecento a cura di Marco Bona Castellotti,Edoardo Bressan,Paola Vismara,Paola Vismara Chiappa  1997
 
3)Politica, vita religiosa, carità: già citata
 
4) vedi nota 1
 
5) Storia di Milano (http://www.storiadimilano.it/citta/porta_orientale/bolagnos.htm)
 
6) Enciclopedia delle famiglie lombarde -Bolagnos-, Enciclopedia, genealogie  http://www.societastoricalombarda.it/ 
 
 
8) Alberto Capellini Desio e la sua Pieve pag. 314
 
9) El Portal de Archivos Españoles es un proyecto del Ministerio de Educación
(http://pares.mcu.es/ParesBusquedas/servlets/ImageServlet?accion=41&txt_id_imagen=1&txt_rotar=0&txt_contraste
=0&txt_zoom=10&appOrigen=&cabecera=N)
 
10)   Canaletto di Filippo Pedrocco Art Dossier 2008
 
11) da questo decreto veniamo a sapere che Bolagnos era protettore dell'università di Pavia ( Sottounità compresa in: Titolo V - Onorifici in specie. Personaggi secolari della proficiente › Filippo Archinto, figlio di Carlo e di Caterina Arese ›)
 
12) Alberto Cappellini Desio e la sua Pieve 1972 p 328 --citato Pietro Cannetta elenco dei benefattori dell'Ospedale Maggiore di Milano 1456-1886 Milano p1887 p 21. 


 

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